Siamo oggi alla scoperta di una denominazione forse poco nota ma molto interessante. Nella nobile terra del Piemonte, accanto ai “mostri sacri” dell’enologia italiana come il Barolo e il Barbaresco esiste una DOC speciale e molto caratteristica: quella delle Colline Novaresi. Dal 1994, infatti, i vini bianchi, rossi, rosati e novelli che soddisfano i requisiti considerati indispensabili dal disciplinare di produzione, possono vantare la Denominazione di Origine Controllata Colline Novaresi.

E di questa realtà, vogliamo presentare oggi tre vini che da pochi giorni sono entrati a fare parte della famiglia Wineoclock: il Bianco Colline Novaresi DOC “Erbavoglio”, il Nebbiolo Colline Novaresi DOC “Barlan” e la Vespolina Colline Novaresi DOC “La Mostella”, tutti e tre prodotti dalla storica azienda piemontese Torraccia del Piantavigna, a cui vogliamo, con questo articolo, dare il nostro più caloroso benvenuto in famiglia!

Ma prima di parlare questi tre bellissimi vini, vorremmo raccontare qualcosa sul loro Produttore.

Siamo circa a metà degli anni 50 del secolo scorso quando il Signor Pierino Piantavigna iniziò a lavorare la terra e mise a dimora dei vigneti nei pressi del Castello di Cavenago. Siamo nella provincia novarese di Ghemme e, proprio qui, ha inizio l’avventura di un’azienda che oggi ha fama e grande risonanza sia in Italia che all’estero per i suoi vini di gran struttura ed eleganza. L’appellativo “Torraccia” fu aggiunto soltanto in un secondo momento e sembra testimonianza del profondo affetto che legava il Piantavigna a una collina denominata, per l’appunto, Torraccia. E’ trascorso ormai più di mezzo secolo ma l’amore per il territorio, il rispetto per la tradizione e la passione per il lavoro in vigna e in cantina sono stati tramandati da nonno Pierino al nipote Alessandro Francoli che dirige magistralmente l’azienda di famiglia. Un occhio sempre puntato sulla tradizione, come testimoniano anche le etichette dei vini (in particolare quella del Ghemme e del Gattinara) che sembrano essere scritte a mano e, un occhio proiettato al futuro, all’ecosostenibilità e al rispetto e valorizzazione del territorio. Non a caso, infatti, Torraccia del Piantavigna in tre distinti anni, 2014, 2017 e 2018, è stata insignita dal Touring Club Italiano del prestigioso e ambito premio “Eco-friendly” per l’impegno sui valori della ecosostenibilità ambientale. Dal 2015 l’azienda vanta la partecipazione societaria della storica famiglia Ponti, leader nel campo della produzione di aceto e verdure conservate.

Ma scendiamo ora nei dettagli e andiamo a raccontare qualcosa di questi tre fantastici vini di cui abbiamo accennato all’inizio.

Bianco Colline Novaresi DOC “Erbavoglio” (100% Erbaluce) 2021- Torraccia del Piantavigna

Partiamo, come da tradizione, da uno splendido vino bianco, prodotto esclusivamente con uve Erbaluce, ma che Erbaluce non si può chiamare perché le uve non sono coltivate nelle zone indicate dal Disciplinare di Produzione dell’Erbaluce di Caluso DOCG. E allora, ecco a voi, l’ErbaVoglio, a monito di tutte le nonne che riprendevano i nostri capricci con la temibile frase “L’erbavoglio non cresce neanche nel giardino del re”… Un vino dal giallo paglierino tenue e delicato che nel calice regala dei piacevoli riflessi tendenti al verde. Un vino fresco, fruttato ed elegante che restituisce al naso raffinati profumi di erba limoncina. Un vino che in bocca riconferma il naso, fresco, gradevole, asciutto e sapido. Insomma, un vino che anche un Re vorrebbe assaggiare…

Nebbiolo Colline Novaresi DOC “Barlan” (100% Nebbiolo) 2021- Torraccia del Piantavigna

E dopo il bianco andiamo a stappare un bel Nebbiolo vinificato in rosato. Ecco a voi il Nebbiolo Colline Novaresi DOC “Barlan”, grande espressione di un Nebbiolo capace non solo di eccellenti vini rossi da invecchiamento, ma anche di eleganti e raffinati rosati. Un vino dal delicato color cipria con potenti riflessi aranciati, dalle fresche note fruttate e floreali. Un vino che conquista per la freschezza e sapidità. Il curioso nome vuole essere un omaggio alla tradizione locale e deriva dalla figura di Re Barlan, maschera protagonista del celebre Carnevale di Ghemme (il Chèrnuvée dè Ghèm) insieme alla sua altrettanto famosa compagna Pengin. In origine il termine stava ad indicare una persona sempliciotta e poco intelligente, ma sempre in grado di vincere e andare avanti. E, infatti, questo personaggio diventa, niente meno che…il Re della Patagonia. Le fonti di questa curiosa ed incredibile storia sono i documenti delle Opere Missionarie dei Salesiani di Novara, incaricati di una raccolta fondi per il paese sudamericano, e il romanzo dello scrittore britannico Bruce Chatwin “In Patagonia”. E allora, incoroniamo anche noi questo Barlan come “Re dei rosati”!

Vespolina Colline Novaresi DOC “La Mostella” (100% Vespolina) 2019- Torraccia del Piantavigna

Concludiamo, infine, il nostro tour alla scoperta della DOC Colline Novaresi con un vino rosso unico ed inimitabile, la Vespolina Colline Novaresi DOC “La Mostella”, un vino dalle note inconfondibili di pepe nero, sensazione percepita immediatamente ad un primo esame olfattivo e, successivamente, riconfermato al vero e proprio assaggio. Un vino prodotto esclusivamente con la Vespolina, vitigno autoctono del Piemonte e dell’Oltrepò Pavese, dove però viene localmente chiamato Ughetta. La particolare scelta dell’azienda di vinificare questo vitigno in purezza risulta una scelta vincente, e il risultato è un vino dal carattere e dalla spiccata personalità.

Continuate a seguire il nostro Blog, a breve parleremo delle due punte di diamante di Torraccia del Piantavigna: il Ghemme DOCG e il Gattinara DOCG.. Ne vedremo delle belle!!!

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