Oggi mercoledì 15 marzo. Dopodomani sarà venerdi 17 marzo. Il secondo venerdi 17 del 2023 e, considerato che l’anno è iniziato da solo tre mesi possiamo dire che è una buona media. Sembra un classico luogo comune ma noi italiani, tra il serio e il faceto e chi più chi meno, siamo una popolazione tendenzialmente superstiziosa. Volendo poi approfondire poi l’argomento si scopre che la gamma di sfortune in cui poter cadere se si tiene (o non si tiene) un determinato comportamento è davvero variegata. Partendo proprio dal numero 17, temuto e rigorosamente eliminato da camere di alberghi, poltrone di aereo, posti in treno. Ma cos’avrà mai fatto questa innocua cifra per spaventare così tanto? La spiegazione è più semplice del previsto e risale all’antica Roma e al suo sistema di numerazione. Il numero 17 si scriveva XVII il cui anagramma risultava essere VIXI (cioè sono vissuto, quindi morto). Da quel momento è partita una vera e propria crociata contro il 17. Altre superstizioni a cui siamo particolarmente legati? Presto detto: il gatto nero, il cappello sul letto (era quello del medico quando visitava un paziente in fin di vita), passare sotto ad una scala, regalare oggetti taglienti senza ricevere in cambio nulla, rompere uno specchio, aprire un ombrello in casa e l’elenco potrebbe proseguire all’infinito!

(foto by Pixabay)

Ma anche a tavola esistono dei precisi rituali da seguire o degli avvenimenti che mai e poi mai dovrebbero accadere. Li conoscete anche voi?

Primo tra tutti è considerata grande sventura, quando si è seduti a tavola, rovesciare sulla tovaglia il sale e l’olio. Aldilà del fastidio e della brutta ed antiestetica macchia, la ragione di questa superstizione è ben presto spiegata e risale, anch’essa, ad un periodo lontano. In antichità, infatti, sia l’olio che il sale, beni di prima necessità oggi assolutamente comuni e presenti in tutte le case, erano molto preziosi e costosi e non certo alla portata di tutti. Rovesciare, quindi, i granelli di sale o l’olio era considerata una vera e propria sventura, una perdita di denaro e di ricchezza. Sempre il sale sembra essere protagonista di un’altra superstizione molto seguita secondo la quale non si dovrebbe mai passare il sale di mano in mano ad un commensale ma bisognerebbe posarlo sulla tavola. Qui la spiegazione è addirittura biblica; sembra, infatti, che durante l’ultima cena Giuda poco prima di tradire Gesù abbia passato il sale e lo abbia rovesciato. A proposito, se siete superstiziosi evitate con cura di sedervi a tavola in 13 (ad ogni modo apparecchiate per 14)…

Anche il pane, alimento antico quanto il mondo, è oggetto di innumerevoli scaramanzie a tavola. Il pane è da sempre il cibo che ha nutrito intere popolazioni anche durante le carestie, è fonte di vita ed è considerato cibo sacro. Non dimentichiamo, in un’ottica prettamente religiosa, che il pane rappresenta il corpo di Cristo e come tale merita tutti gli onori e il rispetto. Ancora oggi è frequente, soprattutto tra le persone più in là con gli anni, che nel momento di buttare via il pane ormai vecchio ed inutilizzabile, questo venga baciato. Ma esiste un’altra superstizione legata al pane; il pane, infatti, non deve mai e poi mai essere appoggiato a tavolo capovolto! La spiegazione è incredibilmente folcloristica…La storia narra, infatti, nella Francia del 1400 (quindi ben prima della Rivoluzione Francese) la figura del boia che eseguiva le condanne a morte dei dissidenti non era visto di buon occhio dalla popolazione a tal punto che i fornai si rifiutavano di vendere loro il pane. Fu necessario l’intervento di Re Carlo VII che impose ai fornai di vendere il pane ai boia, pena la loro condanna a morte! I fornai si trovarono, loro malgrado, costretti a servire l’incomodo cliente ma adottarono uno stratagemma fantasioso. Preparavano, infatti, il pane per i boia utilizzando farine di scarto e ingredienti di bassa qualità e per non confonderlo con il pane comune, appoggiavano le pagnotte destinate al boia a testa in giù…Ecco spiegato il mistero!

Pane sempre a testa in su (foto by Pixabay)

Se tutti questi infausti eventi sono destinati a portare sventura, esistono anche una serie di gesti che, au contraire, possono garantire ai commensali la buona sorte! Quante volte ci è capitato che qualche amico seduto a tavola con noi, gesticolando un po’ più del previsto, rovesciasse il calice di vino inondando piatti, tovaglia e vicini di posto? Beh, in questo caso, rovesciare il vino non attira sventura, sarà sufficiente intingere due dita sulla macchia e passarle sul collo all’urlo di “porta bene”!

Altra tradizione secolare da cui è meglio non esimersi è mangiare le lenticchie a Capodanno. Anche se siete seduti a tavola da 4 ore, dopo decine di antipasti, ricchi primi piatti e faraonici secondi tenete sempre un “posticino” per la tradizionale cucchiaiata di lenticchie della mezzanotte. Questi antichissimi e benefici legumi oltre che fare bene alla salute garantirebbero fortuna e prosperità per tutto l’anno a venire. Molto probabilmente la spiegazione è da ritrovare nella forma tondeggiante e piatta della lenticchia che richiamerebbe la moneta, quindi la ricchezza. Se, invece, abbracciate la tradizione spagnola non dimenticate che a mezzanotte si devono mangiare 12 acini di uva, uno per ogni rintocco di campana.

 

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