Dietro alla evocativa parola Hamburger che possiamo incontrare con facilità nei menù di locali e ristoranti di tutto il pianeta, si cela in realtà, un vero e proprio mondo. Ma partiamo come sempre dalle origini: dove nasce questa deliziosa polpettona di carne trita aromatizzata da spezie e cotta su una rovente griglia? La leggenda più accreditata ci porta in Germania, e precisamente, ad Amburgo a circa metà del 1800, dove il cuoco tedesco Otto Kuasw ideò una tecnica tutta particolare di cuocere la salsiccia in modo più rapido e gustoso. La sua idea fu quella di togliere il budello dalla salamella e di schiacciare la salsiccia “nuda” in una padella calda con del burro (arterie e colesterolo ringraziano). Il successo fu, neanche a dirlo, immediato anche perché la salsiccia così cotta ben si prestava ad essere servita tra due fette di pane e diventare così un pasto completo e veloce, da consumare durante la giornata lavorativa. Proprio per queste sue caratteristiche l’Hambuger di Otto Kuasw fu particolarmente apprezzato e consumato dai tantissimi lavoratori del porto di Amburgo che lo elessero a pranzo ufficiale, gustoso e nutriente. Da lì a poco la fama e la notorietà dell’hamburger vola oltre Oceano e raggiunge l’America dove diventerà ufficialmente “Hamburger Steak”, cioè la bistecca alla moda di Amburgo. Da allora sono trascorsi quasi due secoli ma la notorietà e il successo di questo piatto non è mai calata, anzi, l’hamburger ha cambiato e continua a cambiare la sua identità passando da street food per eccellenza, a piatto gourmet servito nei grandi ristoranti di lusso. Infinite le variazioni sul tema; hamburger di carne, di pesce, a base vegetale, con o senza pane, con o senza salse, a due o più strati. Una vera goduria per il palato, un’esperienza da vivere camminando per strada, seduti per uno spuntino veloce in una delle tante catene di fast food, o facilmente da replicare a casa dove, giocando con gli ingredienti e con la fantasia, sarà possibile ottenere risultati eccellenti.
Il classico…hamburger di carne
Si dice che con il classico non si sbaglia mai ed ecco, quindi, la “formula” per un hamburger DOC, ovviamente con possibilità di variare secondo il gusto e la fantasia. Il punto di partenza è scontato, carne macinata di manzo non troppo magra (perfetta la spalla) in forma di grossa polpetta schiacciata e aromatizzata da sale e pepe che dovrà poi essere cotta su una piastra rovente. Contemporaneamente si dovrà scaldare il pane, quello tondo con i semini di sesamo, il bun e poi via, si inizia la costruzione del capolavoro. Oltre ai fondamentali pane e carne quali saranno gli altri ingredienti? Sicuramente un formaggio tipo Cheddar che con il calore della carne tenderà a sciogliersi e a filare, qualche fetta di pomodoro saporito, anelli di cipolla e lattuga croccante (per dare un’immagine salutista). La preparazione potrebbe concludersi qui anche se c’è chi non disdegna una generosa aggiunta di maionese, qualche cetriolino e, per i più irriducibili, l’immancabile uovo fritto. Sicuramente una bella birra bionda ha il suo perché nell’accompagnamento dell’hamburger ma, non pensate, anche il vino ha qualcosa da dire in proposito. Quale vino? Noi suggeriamo, per la sua forza minerale e “sgrassante” una bollicina. Provate l’hambuger magari in qualche chiave di lettura gourmet con il Franciacorta DOCG Rosè di Castelveder; la personalità decisa del Pinot Nero declinata in Metodo Classico saprà cogliere tutte le sfumature di sapore e di consistenza di questo goloso piatto. Se, invece, non siete amanti delle bolle ma preferite un vino fermo, consigliamo un bel Cerasuolo d’Abruzzo DOC biologico di Vigna Madre; colore luminoso, ottima struttura e piacevole acidità. Il gioco è fatto!
Variazione del tema: il burger fish
Per chi non ama la carne ma non vuole rinunciare al gusto e alla soddisfazione di dare un bel morso ad un ricco panino, c’è una soluzione…ittica. E’ ormai consolidata e ben affermata l’idea che anche il pesce ben si presta a creare questa super piramide di sapori. La scelta del pesce dipende, ovviamente, dal gusto personale, per cui sarà perfetto il salmone, il merluzzo o il pesce spada per chi predilige sapori più delicati, mentre gli amanti dei gusti più decisi potranno dedicarsi a pesci più intensi come il tonno. Il metodo di cottura del burger di pesce offre sicuramente più alternative rispetto a quello di carne; il risultato, infatti, sarà sublime anche in caso di cottura in padella oppure frittura. Anche in questo caso giocano un ruolo fondamentale il pane, le eventuali salse di accompagnamento e i vegetali che daranno al panino colore e consistenza. Ecco un’idea di burger fish davvero golosa: pane, filetti di merluzzo impanato e fritto, maionese aromatizzata ai capperi e pomodori, il tutto da accompagnare a una croccante porzione di patatine fritte. Una vera leccornia da gustare con un calice di Lazio IGT Malvasia Puntinata “Gallieno” di Riserva della Cascina, un vino bianco biologico di straordinaria bevibilità e aromaticità, capace di accompagnare tutto il pasto con la sua perfetta presenza scenica.
Variazione del tema 2: i veggie burger
Buone notizie, infine, anche per chi non ama né carne né pesce o per chi abbraccia una filosofia di dieta vegana. I nostri supermercati, infatti, si sono riempiti di burger preparati con soia, spinaci, zucca, lenticchie e legumi vari gustosi, salutari e privi delle proteine animali che si vogliono eliminare. Ecco un’idea interessante da replicare anche nelle vostre cucine: un burger preparato con ceci lessati, zucchine e carote da cucinare in una padella antiaderente con un goccio d’olio d’oliva. Il procedimento per il resto non cambia, pane leggermente scaldato, burger vegetale, verdure grigliate a piacere e un leggero velo di maionese (per i vegani esiste anche la maionese senza uova)!. Da provare.. E per non farsi mancare un buon calice di vino ecco il nostro consiglio: il Soave DOC “Borgoletto” di Gino Fasoli. Un vino bianco biologico in linea con la filosofia veggie e perfetto per sottolineare il gusto delicato delle verdure e dei legumi.