Carnevale, festa sacra e festa “profana”, cosa chiedere di più ad un appuntamento? Una festa dalle origini antiche, anzi antichissime; le maschere richiamano alla nostra memoria i culti dionisiaci celebrati da antichi greci, i fastosi e trasgressivi Saturnali dei romani, i riti in onore della Dea Iside sulle sponde del Nilo. Tutte occasioni in cui il sacro e il profano convivevano gioiosamente senza remore e pregiudizi, ma solo per poco, una fugace sensazione di libertà e trasgressione. Ben diversa appare la situazione nel mondo contemporaneo. Oggi, infatti, per il mondo cattolico il Carnevale segna l’inizio del periodo di Quaresima, 40 giorni a Pasqua in cui si dovrebbe osservare l’astinenza e il digiuno. Lo stesso nome Carnevale deriverebbe, infatti, dal latino “carnem” e “levare” cioè eliminare la carne, richiamando quindi il precetto che impone la rinuncia.
Per tutti noi, grandi e piccini, il Carnevale rappresenta una gioiosa occasione di festa, la possibilità di stare insieme, di assumere per un giorno sembianze diverse e di vivere, per qualche istante, un’altra vita e un altro ruolo. Ed ecco allora maschere e mantelli dai colori sgargianti, stelle filanti e coriandoli, carri allegorici e musica ma soprattutto loro, i meravigliosi quanto temuti (per la loro prestanza calorica) dolci di Carnevale. Da Nord a Sud si allacciano i grembiuli e, come per un tacito imperativo categorico, si accendono all’unisono pentoloni di olio fumante. Perché la regola dei dolci di Carnevale è solo una: bisogna friggere!!!
Carnevale di Venezia
Se in Brasile si festeggia a ritmo di samba, a Venezia il Carnevale in tutta la sua magnificenza ed eleganza assume i contorni di un evento memorabile, quello a cui tutti noi almeno una volta nella vita dovremmo partecipare. Una festa lunga una settimana, fatta di colori, piume, lustrini, pizzi e abiti da sogno che arrivano da secoli passati. Pensate, infatti, che la prima “edizione” del Carnevale di Venezia risale al 1296 quando venne ufficialmente proclamata dal Senato della Repubblica. Il Carnevale ha avuto fortune alterne nel corso dei secoli assumendo toni e caratteristiche differenti a seconda dei tempi e dei governi.
Ancora oggi il Carnevale nella nostra impareggiabile laguna è un evento che richiama migliaia di turisti e coinvolge i veneziani con parate, “carri” che fluttuano dolcemente nei canali, premiazioni delle maschere più suggestive e manifestazioni in tutta la città. E come tradizione vuole anche Venezia ha i suoi dolci; fatevi largo negli stretti canali o nei campi della città e provate ad assaggiare le soffici frittelle dolci e poi capirete perché nei secoli è sempre esistita la “Corporazione dei fritoleri” veri e propri maestri di questo dolce (e fritto) capriccio di gola. Per assaporare al 100% le frittelle, magari a fine pasto, vi consigliamo di accompagnare con un corregionale Recioto della Valpolicella Classico DOC di Monte Faustino oppure, sempre rimanendo in zona, un Gewurztraminer Vendemmia Tardiva Alto Adige DOC “Terminum” della Cantina Tramin. E non dimenticate di godervi lo spettacolo del suggestivo Volo dell’Angelo che apre ufficialmente la settimana di festa!
Il Carnevale di Viareggio
Dal Veneto alla Toscana attraversando il cuore della nostra bella Italia! Ed eccoci, qui davanti ad un altro mare, questa volta non più l’Adriatico bensì il Mar Tirreno. Avete capito dove siamo? Ma certo, ci accoglie la bella Viareggio, importante comune della provincia lucchese, mèta di turisti che accorrono a godere le bellezze naturali e artistica della Versilia, vera e autentica culla della dolce vita! Ma tralasciando le lussuose ville, i giardini impeccabili, i ristoranti stellati e tutte le altre amenità della costa toscana, c’è un appuntamento annuale da non perdere: il Carnevale di Viareggio.
A partire dal lontano 1873, quando un piccolo gruppo di carri festanti attraversò il centro della cittadina toscana, tante cose sono cambiate e oggi il Carnevale è arrivato ad assumere proporzioni gigantesche con carri mastodontici, musica e colorate coreografie. Il tutto si svolge sotto l’attento e benevolo sguardo delle due maschere ufficiali Burlamacco (nato dalla fantasia e dalla creatività del pittore Uberto Bonetti nel 1931) e Ondina (che rappresenta l’estate e la bellezza delle spiagge versiliane). E che si mangia a Viareggio durante il Carnevale? Sicuramente se puntate sui “cenci” non sbagliate; piccoli dolci rigorosamente fritti con una discreta aggiunta di Vin Santo a dare sapore (e allegria), da gustare caldi con una generosa spolverata di zucchero a velo. E per aggiungere un tocco in più, data la nostra coerenza, vi consigliamo di gustare i cenci con un bel bicchiere di Vin Santo del Chianti DOCG di Castello Sonnino. E Buon Carnevale!!