Mercoledi 7 dicembre, giornata cara ai milanesi perchè si celebra il loro Santo Patrono, S.Ambrogio, si è tenuta presso il prestigioso Teatro alla Scala la cerimonia di apertura della stagione operistica con “Boris Gondunov”di Musorgskij. Una serata scintillante, costellata da personaggi famosi del panorama politico e culturale, una serata che celebra Milano, la città che corre, amata e odiata, tentacolare come la vedeva Renato Pozzetto quando abbandonava la vita di campagna per cercare fortuna e successo tra i grandi palazzi di cemento. Tanti i suoi innamorati: se Adriano Celentano ricorda con malinconia la storica Via Gluck, Giorgio Gaber risponde con un romantico dipinto di Porta Romana, Roberto Vecchioni esalta le impareggiabili luci dello Stadio di San Siro e, non da ultimo, il bel ricordo di Lucio Dalla che canta una Milano che ride e si diverte.
Ma non solo canzoni per la nostra bella Milano, città simbolo della moda in tutto il mondo con le sue eleganti vie del Quadrilatero meta dello sfrenato shopping del jet set internazionale; c’è persino un gigantesco ago e filo che campeggia nel centro di Piazza Cadorna, opera creata dai coniugi Oldenburg e Van Bruggen proprio li, a testimoniare l’operosità e la creatività di una città che non si ferma mai. Parlare delle sue bellezze architettoniche è pressoché impossibile in poche righe, così come è difficile raccontare le bontà e le prelibatezze della sua storica cultura gastronomica. Piatti come il risotto alla milanese (il riso giallo per gli amici), la maestosa cotoletta alla milanese in rigorosa versione “orecchia di elefante”, le gustose polpette preparate con gli avanzi del bollito (i mondeghili) o la gustosa tipica insalata di nervetti. Ma c’è una specialità sopra tutte che merita un po’ di attenzione, signore e signori, per la sua bontà, per la sua dolcezza e per la sua perfetta stagionalità, dato l’imminente arrivo del Natale.
Fermi tutti, qui si parla del Panettone.
Il celebre dolce simbolo del Natale, ma buono da mangiare durante tutto l’anno, ha origini antiche e la sua nobile tradizione profuma di burro, uova, canditi e uvette. Svariate sono le leggende che attribuiscono la nascita del Panettone, tutte credibili e assolutamente verosimili, ma a noi piace raccontare quella del Pan de Toni, una storia che oltre a profumare di buono, racconta la storia del successo di un’idea brillante nata per uscire da un vero e proprio impiccio.
Ecco la storia.
Correva l’anno 1495 e siamo nelle maestose cucine della sfarzosa corte di Ludovico il Moro della blasonata famiglia Sforza. Non è un giorno qualsiasi, bensì la Vigilia di Natale e le cucine e le dispense brulicano di decine di cuochi, aiutanti e servitori che corrono freneticamente per preparare un banchetto degno del loro Signore. Ed ecco che entra in scena il giovanissimo Toni, aiutante dodicenne incaricato di controllare la cottura delle ciambelle che lentamente crescevano nei grandi forni. Complice la stanchezza e la concitazione del momento, il povero Toni si addormenta davanti al fuoco e le ciambelle si bruciano. Il disastro è compiuto, ma il furbo e scaltro Toni decide di improvvisare un dolce utilizzando gli ingredienti che trova in cucina: burro, uova, farina, canditi e uvetta. Il successo è immediato e, finalmente, il Pan de Toni diventa patrimonio mondiale della bontà.
Dopo oltre 500 anni il Panettone conserva il suo successo e la sua fama, simbolo del pranzo di Natale che dopo infinite portate volge finalmente al termine, tanto amato da grandi e piccini. Il “panorama natalizio” si divide tra gli amanti del Panettone e quelli del Pandoro. E voi da che parte state? Pandoristi non disperate, a breve parleremo anche di voi e del vostro dolce del cuore.
E cosa beviamo con il Panettone? La risposta vuole essere classica, tradizionale ma senza mai essere fuori moda. Ecco quindi un perfetto abbinamento con il Moscato d’Asti DOCG “Un buon momento…” di Gabriele Scaglione, dolcezza chiama dolcezza e il fine pasto tra torroncini e cartelle della tombola o del Mercante in Fiera sarà delizioso. Per tagliare un po’ il cordone ombelicale con la tradizione vi proponiamo, infine, il Moscato Passito IGT Terre Siciliane La Gelsomina- Tenuta Orestiadi; quando la forza dell’Etna e il Panettone si incontrano non può che essere festa!