Noi italiani, è fuor di dubbio, amiamo spassionatamente la nostra cucina nazionale, fatta da antiche tradizioni, consuetudini ben radicate e da una immensa varietà di prodotti agroalimentari che ci permettono di sperimentare le ricette più azzardate. Questo folle amore ci spinge talvolta, quando ci troviamo all’estero anche solo per pochi giorni, alla ricerca di ristoranti e trattorie italiani per far fronte a una forte nostalgia di casa. Se è dunque vero che in tema cibo siamo molto “nazionalisti” è anche vero che la forte globalizzazione, la voglia di viaggiare e di scoprire mondi e culture sconosciuti ci porta alla curiosità di provare e sperimentare nuove cucine e nuovi sapori. Fioriscono come primule nelle nostre città ristoranti etnici che ci affascinano per i loro colori e profumi promettendoci un lungo viaggio rimanendo a tre isolati dalla propria casa. Largo allora a sushi bar, di chiara matrice giapponese, preziosi bistrot parigini in cui gustare le prelibatezze francesi, i colorati e allegri ristoranti messicani con i loro cibi piccanti e golosi, le sensuali cucine del nord Africa e del Medio Oriente dove intriganti spezie raccontano storie da Mille e Una Notte.

(Immagine da Pixabay)

Ma esiste una cucina che, probabilmente tra tutte, è la più amata in parte per i suoi sapori gustosi e goduriosi e in parte anche per la sua economicità. Stiamo parlando della gastronomia cinese fatta da cibi croccanti, spesso fritti e da salse agrodolci; una cucina “cinese” interpretata e riadattata alla tradizione gastronomica locale. In Cina, infatti, i piatti tradizionali sono estremamente diversi, si predilige un metodo di cottura al vapore più salutare e semplice e si prevede un largo utilizzo di riso e verdure varie.

L’esperienza di un pranzo o di una cena in un ristorante cinese è davvero incredibile. L’arredamento, con gli immancabili separè in carta di riso, la musica in sottofondo e le stampe colorate alle pareti mettono in guardia l’avventore ricordandogli di essere dall’altra parte del mondo! E qui, mentre si sgranocchiano le croccanti nuvole di drago (chips di farina di tapioca e gamberetti) qualcuno ci porta un infinito menù che spazia tra piatti a base di verdure, di carne e di pesce utilizzando diversi tipi di cottura e salse diverse. La scelta è ardua, cosa ordinare tra tutte queste leccornie? Ecco qualche piatto tra i più amati….

Come non amare gli involtini primavera, per esempio? Croccanti e friabili bastoncini di carta di riso ripieni di carote, cavolo cappuccio e cipollotti tagliati alla julienne, sapientemente chiusi e sigillati e poi fritti. Da gustare intingendoli nella salsa di soia oppure in una salsa agrodolce un po’ piccante: una vera e propria bontà! Generalmente questi involtini vengono serviti e gustati anche in Cina, in modo particolare in occasione del Capodanno Cinese che generalmente cade con la fine dell’inverno e l’inizio della stagione primaverile. Per rendere il vostro antipasto ancora più ricco e variegato potete aggiungere anche una porzione di ravioli al vapore. Anche in questo caso la fantasia spazia e il ripieno potrà essere di carne, di verdure, di gamberi o misto a seconda dei gusti.

E dopo un gustoso e corroborante antipasto dai sapori audaci per mantenere salde le nostre tradizioni gastronomiche, perché non ordinare un primo piatto? Niente ragù o carbonara, ci mancherebbe, ma la proposta dei primi piatti è estremamente variegata. Non mancano certo gli spaghetti (ma non di Gragnano o Senatore Cappelli); ecco allora che si potrà scegliere tra i robusti spaghettoni di soia, vermicelli di riso o spaghetti di grano saraceno conditi ed arricchiti con carne, uova, gamberi o verdure. E come vuole la tradizione, l’alternativa alla pasta non può che essere il riso. Anche in questo caso non aspettatevi un cremoso risotto mantecato con burro e parmigiano, ma non rimarrete delusi! La cucina cinese utilizza il riso per ricette davvero gustose come il celebre riso alla cantonese, precedentemente cotto al vapore e poi fritto a cui vengono aggiunti numerosi ingredienti come prosciutto, pollo, uova, piselli e bambù.

Il pollo in agrodolce (immagine by Pixabay)

Si inizia già ad essere sazi ma la golosità vince su tutto e allora largo ai secondi piatti. Anche in questo caso la scelta è davvero ampia ed è capace di accontentare tutti i palati, anche i più esigenti! Ed ecco che tra infinite portate a base di carne (pollo, maiale, manzo, anatra), gamberi e calamari, tempura e pesce alla griglia, la scelta cade quasi sempre sul pollo. Poco calorico, facilmente digeribile e gustoso, la cucina cinese sa rendere il pollo davvero speciale: alle mandorle, con funghi e bambù, con peperoni, piccante o in agrodolce, al limone o con gli anacardi, fritto o con il curry questo semplice ingrediente diventerà davvero un protagonista!

E siamo, dunque, giunti all’annosa questione: cosa bere con i piatti caratteristici della cucina cinese? Solo birra? No, niente affatto, ci sono dei vini bianchi che per la loro struttura, mineralità e sapidità possono accompagnare egregiamente i piatti forti della cucina asiatica. Una prima e tradizionale soluzione si può trovare nell’Alto Adige dove ci vengono in soccorso dalla Cantina K. Martini & Sohn il Gewurztraminer DOC Sud Tirol Alto Adige e il Muller Thurgau Sud Tirol Alto Adige. Spostandoci di qualche chilometro e puntando ad Est troviamo un’altra saggia soluzione, questa volta offerta dalla Cantina di Giorgio Colutta con il suo Pinot Grigio DOC Colli Orientali Friuli. Per rompere definitivamente la tradizione nazionalista e volare oltralpe scegliamo un piacevole Pinot Blanc d’Alsace “Rayon de lune”.

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