Regina incontrastata dei piatti estivi, ricercata per la sua leggerezza e per la sua versatilità in cucina, l’insalata non dovrebbe mai mancare anche durante il resto dell’anno sulle nostre tavole. E non solo per i suoi indiscussi effetti benefici sulla salute, ma anche perché se cucinata o condita a dovere, diventa un piatto gustosissimo. E come ogni frutto ha la sua stagione ecco che anche l’inverno ci “regala” la sua insalata, inconfondibile per gusto, aroma e, soprattutto, colore! E’ lui, stiamo parlando del Radicchio Rosso di Treviso nelle sue tre varietà, precoce, tardivo e variegato, che ha eletto il suo domicilio nelle ricche campagne trevigiane, dove da secoli cresce spontaneamente. La storia del radicchio affonda le sue radici nella notte dei tempi, se pensiamo che persino il celebre filosofo naturalista Plinio il Vecchio nella sua magistrale “Naturalis Historia” del I secolo D.C. ne decantava non solo le ottime proprietà salutari (è, infatti, un ottimo alleato contro l’insonnia, per cui popolo di svegli notturni tenetelo bene a mente) ma anche la naturale bontà e aromaticità che lo portava ad essere uno degli ortaggi più amati e consumati del tempo.

In epoca attuale, nel periodo autunno invernale noi consumiamo principalmente tre varietà di Radicchio di Treviso, il precoce, il tardivo e il variegato, tutte tutelate, a partire dal 1996, dall’omonimo Consorzio (il Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso di Treviso IGP e del Radicchio Variegato di Castelfranco IGP) con sede a Quinto di Treviso.

L’oro Rosso di Treviso (ph. Pixabay)

Il Radicchio Rosso di Treviso Precoce, viene raccolto e lo troviamo fresco e croccante nei banchi del mercato a partire dal mese di settembre. Ha cespi allungati e abbondanti, un’ottima croccantezza e una nota amarognola che lo rende unico e caratteristico del suo genere. Le foglie sono allungate di un brillante rosso/rosa con ampie nervature bianche. Il suo aroma inconfondibile lo rende un ottimo alleato in cucina dove può essere gustato semplicemente alla griglia con un filo di olio extra vergine d’oliva e qualche granello di sale oppure in piatti più elaborati come torte salate, risotti e stuzzicanti contorni. Se siete inguaribili golosi non perdete la bontà del Radicchio Rosso fritto da accompagnare per esaltarne il corpo con un bel calice di Prosecco di Valdobbiadene DOCG Millesimato Brut di Picchi del Moro. Si gioca in casa e non si sbaglia!!

Il Radicchio Rosso di Treviso Tardivo, come già suggerisce l’attributo, arriva nelle nostre cucine più tardi, verso la metà del mese di novembre. Ma è un’attesa che sa farsi ricompensare perché questa varietà di cicoria dalle foglie più piccole e irregolari che tendono quasi ad arricciarsi all’estremità del cespo, ha un sapore davvero unico, meno amaro rispetto al suo fratello “precoce” ma carnoso e gustoso. Il tardivo è considerato un vero e proprio ingrediente gourmet e in cucina dimostra il suo carattere gioioso ed estroverso con tutti i piatti (perfino con i dessert). Da provare stufato con Aceto balsamico tradizionale e julienne di Speck. Il suo vino? Il Teroldego Vigneti delle Dolomiti IGT di Foradori.

Eccoci, infine, alla terza tipologia di radicchio, il Radicchio variegato di Castelfranco IGP che viene definito, in virtù dei suoi colori e della sua forma artistica, “un fiore che si mangia”. Le foglie sono più tondeggianti e il colore predominante è il verde su cui spiccano meravigliose venature rosso violacee. Tra tutti i suoi “colleghi” il Variegato di Castelfranco è quello meno caratterizzato dal sapore amarognolo ed è molto delicato al palato. Largamente utilizzato dagli chef oltre che per il suo sapore per la bellezza delle sue foglie e dei suoi colori, questo Radicchio si presta a tutte le vostre ricette chic! Un’idea? Risotto con Radicchio Variegato e mantecato con formaggio fresco di capra. Da accompagnare con un Bardolino DOC Biologico di Monteci.

Se siete appassionati di questo nobile ortaggio, in tutte le sue forme e colori, sappiate che esiste tutto un mondo che ha per protagonista il Radicchio. Abbiamo, infatti, scoperto che si possono produrre liquori, birre artigianali, composte, creme, confetture, sott’oli, sottaceti, prodotti da forno e, persino, il Panettone!

Si fa presto a dire insalata!!!

 

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