Siamo in un piccolo ristorante in Messico a Tijuana, poco distante con il confine degli Stati Uniti, correva l’anno 1924 il clima è caldo come può esserlo nei primi giorni di luglio. E qui si aggira, nella torrida cucina, il giovane cuoco Cesare Cardini di origini italiane che ha deciso, come tanti all’epoca, di salutare la propria terra natia per dimenticare gli orrori di una guerra fratricida che ha lasciato il segno e di cercare fortuna e futuro nel Nuovo Mondo.

Addio Lago Maggiore, terra di origine del Cardini e via alla conquista di una nuova vita, forse con poche valigie ma con l’invidiabile bagaglio del patrimonio gastronomico della Bella Italia. E torniamo nella calda ed afosa cucina messicana dove Cesare sta cercando ispirazione per creare un piatto da offrire ad alcuni piloti americani del Rockwell Field Airforce venuti in Messico per i festeggiamenti alcolici del 4 luglio, dato che negli Stati Uniti vigevano le ferree regole del Proibizionismo. E come molto spesso accade sono gli avanzi e pochi altri ingredienti presenti nella dispensa a diventare protagonisti di una grande storia! Ed ecco che, come per magia nasce “l’insalata dell’aviatore” anche se per il resto del mondo sarà sempre e solo la “Cesar Salad” in onore del suo ideatore e primo realizzatore.

Immagine Pixabay

Quali sono gli ingredienti per preparare questa ricca e gustosa insalata, perfetta come piatto unico anche per i pranzi e per le cene estive? Partiamo dalla base vegetale; per una squisita Cesar Salad ci vuole la lattuga romana dal bel verde brillante e dalla consistenza croccante. Aggiungiamo, quindi, del petto di pollo grigliato e tagliato a listarelle, crostini di pane rosolati a piacere in olio aromatizzato all’aglio, scaglie di Parmigiano e un abbondante dose di salsa Cesar, una cremosa vellutata preparata con uova, succo di limone e salsa Worchestershire, aceto e olio di oliva.

Una curiosità: questo piatto divenne così celebre in tutto il mondo che quando la figlia di Cardini negli anni 50 cercò di registrare il brevetto non potè perché il termine “Cesar Salad” era ormai entrato a buon diritto nel linguaggio comune. Riuscì invece, con successo, a brevettare la formula della celebre salsa che accompagna l’insalata. Sono molteplici e numerose le varianti con cui viene preparata la Cesar Salad; esiste infatti la versione vegetariana in cui non viene aggiunto ovviamente il pollo grigliato, la versione più ricca in cui possono essere inserite listarelle di bacon croccante o dadini di avocado, o, ancora, una versione decisamente più light che prevede l’utilizzo dello yogurt al posto della salsa. Ma sarà altrettanto buona? Affidiamoci all’originale!

Varianti tutte da provare (Immagine Pixabay)

Una volta pronta questa strepitosa insalata, arriva il momento di stappare una bella bottiglia di vino. Avete dei dubbi? Ecco qualche consiglio per esaltare al meglio questo piatto ricco di gusto. In via generale, data la presenza di una salsa cremosa e di sapori audaci, consigliamo un vino bianco o rosato dai profumi non troppo marcati, non aromatico ma dotato di una bella freschezza e sapidità che sappia accompagnare con gentilezza i sapori del piatto.

Cominciando con i vini bianchi, il suggerimento vola fuori dai confini e arriva in Provenza dove avremo il piacere di assaggiare il Blanc AOP Cotes de Provence “Signature” di La Sangliere, un bianco prodotto con vitigni Rolle (il Vermentino) e Ugni Blanc che spicca per la sua piacevole e discreta mineralità. Tornando nel nostro Bel Paese indubbiamente non sbagliamo ad abbinare questa pietanza con uno Chardonnay per la sua versatilità e delicatezza. In questa occasione andiamo in Abruzzo dove l’Azienda Vigna Madre ci sorprende con il suo Chardonnay Terre di Chieti IGP biologico “Linea Kriya”, un vino elegante e deciso, imbattibile per il rapporto qualità-prezzo. Se siete, infine amanti di vini dalla struttura e dai profumi più incisivi e persistenti andiamo a fare un salto in Campania dove l’Azienda Vinosia produce il Greco di Tufo Irpinia DOCG “L’Ariella” un vino bianco splendidamente in equilibrio tra rotondità e freschezza.

Se, invece, volete accendere i calici di un bel colore rosato abbiamo un paio di soluzioni davvero interessanti! Partiamo dal Piemonte, dove il Nebbiolo non delude mai in tutte le sue infinite declinazioni. Ed ecco che la storica cantina Torraccia del Piantavigna, celebre per i suoi Ghemme e Gattinara, ci sorprende con questo bel Nebbiolo Colline Novaresi DOC “Barlan” e ci svela un volto raffinato e dotato di una spiccata freschezza. Oppure andiamo sul grande classico e puntiamo diritti in Toscana dove la celebre Bolgheri ci regala un superbo Rosato Bolgheri DOC “3 File” firmato dall’azienda locale Pietranova.

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