Se si pensa ad un comfort food, la coccola perfetta che scalda il cuore a fine giornata impossibile non pensare alla calda cremosità e alla irresistibile consistenza di un fumante risotto. La stagione autunnale, inoltre, è ricca e ben si presta a fornire ingredienti ricchi di colore e di sapore, capaci di rendere eccezionali un piatto semplice. Il riso è un alimento meraviglioso, alla base di molte cucine etniche, ricco di differenti tipologie, apprezzato per la sua versatilità, per il buon apporto nutrizionale (può essere anche utilizzato da soffre di celiachia data l’assenza di glutine) e per il buon rapporto qualità prezzo, amato e largamente consumato in tutto il mondo. In Italia, primo produttore a livello europeo, le principali risaie si trovano al Nord, lungo l’asse del fiume Po, e precisamente nelle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. In questa “culla del riso” vengono coltivate storicamente tipologie di cereali estremamente variegati, oggi in buona parte tutelati da consorzi e denominazione di origine protetta.

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Il risotto, tipica preparazione di origine italiana, che prevede una tostatura iniziale, seguito poi da una sfumatura di vino e successivamente dall’aggiunta di brodo vegetale, o di carne o di pesce, a seconda della ricetta che si vuole preparare. Nel vasto panorama di produzione esistono, in realtà, tipologie di riso che meglio si prestano alla preparazione di risotti cremosi e vellutati. L’utilizzo del riso in cucina dipende, infatti, dalla durezza del chicco che generalmente presenta al suo interno una piccola macchia bianca; più è grande la macchia, più il riso è tenero e adatto alla preparazione di risotti. Tra le tipologie più utilizzate c’è, indubbiamente, il riso Arborio (DOP nella Baraggia Biellese e Vercellese e IGP nella zona del Delta del Po) e il Carnaroli entrambi caratterizzati dalla elevata presenza di amido e, pertanto, dalla naturale capacità di assorbire liquidi durante la cottura ed assicurare cremosità e un’ottima mantecatura. Altre tipologie di riso indicate per questa preparazione sono, sicuramente il riso Baldo, coltivato nel vercellese, novarese e pavese, il riso Roma, anch’esso caratterizzato da elevata presenza di amido e tempi rapidi di cottura e, infine, la tipologia Vialone Nano, nato dalle due tipologie Vialone e Nano, caratterizzato da chicchi tondi e compatti. Bene, ora che abbiamo scelto il riso migliore da utilizzare, vediamo 3 idee per 3 grandi risotti in perfetto stile autunnale e quali vini poterci abbinare per esaltarli al meglio.

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Risotto Radicchio e Gorgonzola

Un riso dalla suadente cremosità, un piatto che porta con sé il contrasto tra il sentore leggermente amarognolo del radicchio e la dolcezza o il pizzicore (a seconda che si opti per un Gorgonzola dolce o piccante) del formaggio Gorgonzola. Un risotto ricco di sapore e di gusto per scaldare le fredde serate autunnali. Gli abbinamenti enologici di questa ricetta possono essere molteplici e riescono ad accontentare ogni palato. Interessante l’abbinamento con una bollicina, perfetta per bilanciare la grassezza e l’opulenza del formaggio e la mantecatura del riso; consigliamo di provarlo con il Vino Spumante Brut Millesimato “Calesio” di Tenuta Dalle Ore, un metodo Charmat lungo 100% Durella di grande carattere e fine eleganza. Anche se il piatto presenta una buona struttura risulta davvero una buona idea abbinarlo con un bianco fermo; in questo caso abbiamo pensato per voi la Lugana DOC biologico di Monteci, un vero e proprio trionfo di mineralità e freschezza, perfetto per sdrammatizzare un piatto ricco ed importante. Per chi, infine, comunque e nonostante tutto continua a privilegiare gli abbinamenti stagionali non possiamo che consigliare il Pinot Nero Sud Tirol Alto Adige DOC Blauburgunder della cantina K. Martini & Sohn; in questo caso si accentuerà il profumo e la consistenza del riso, per un risultato davvero sorprendente.

Risotto zucca e salsiccia

Un gustoso primo piatto di chiara ispirazione e matrice lombarda, un risotto addolcito dalla presenza della zucca con il suo caratteristico sapore che diventa audace e grintoso grazie alla presenza di morbidi pezzetti di luganega sbriciolata. Completa il tutto una generosa mantecatura di burro e parmigiano. Anche in questo caso, per quanto riguarda l’abbinamento vino, strizziamo l’occhio ad una bollicina, anzi due. Il risotto salsiccia e zucca raggiunge, infatti, un ottimo equilibrio con il luminoso Prosecco di Valdobbiadene DOCG Millesimato Brut di Picchi del Moro; dopo il vigoroso boccone lasciatevi accarezzare le papille da tante suadenti bollicine. E ancora bollicine, ma che questa volta si vestono di rosa per un fantastico e poliedrico Franciacorta Brut Rosè di Castelveder; con la sua sensuale morbidezza accompagnerà fino alla fine questo risotto.

Risotto pere, Taleggio, noci

Un risotto che esce un po’ dagli schemi, un inusuale accostamento di formaggio (e che formaggio…) e frutta, arricchito da croccanti gherigli di noce sbriciolati alla fine. Un piatto che, alla fine, riesce a convincere anche i palati più conservatori e meno audaci. Difficile trovare un vino giusto da abbinare? Assolutamente no, anzi, vi proponiamo due vini estremamente diversi tra loro, ma capaci, secondo le loro singole peculiarità di sottolineare la bontà di questo primo piatto. Iniziamo, come vuole la tradizione da un vino bianco secco ma di gran carattere e noi abbiamo pensato ad un eclettico Kerner Alto Adige DOC Palladium della Cantina Martini & Sohn. L’abbinamento di questo godurioso piatto con un vino “di montagna” farà rallegrare i vostri sensi! Se, invece, preferite essere più tradizionali ed assecondare l’importanza del piatto, la scelta ricadrà su un vino classico e tradizionale. In questo senso abbiamo pensato al Buttafuoco dell’Oltrepo Pavese DOC delle Cantine Cavallotti; un grande vino di corpo e struttura come ci suggerisce il nome ma dotato, al contempo, di una fine eleganza che saprà accompagnare, senza mai prevaricare, il vostro risotto.

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